Complesso Archeologico Nuraghe Sa Mandra 'e Sa Jua

Monumento

Descrizione

Il complesso archeologico 'Sa Mandra de sa Jua' - letteralmente 'recinto dei buoi aggiogati', che in senso lato indica un terreno fertile - occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri.
Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni '60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall'abitato di Ozieri.

Il complesso archeologico è costituito dal nuraghe e dal villaggio di capanne circolari e rettangolari. Il monumento, costruito con bei conci di trachite subrettangolari cavati in loco, presenta una torre centrale (A) a cui si addossano due torri laterali che raggiudono ognuna due ambienti.

La planimetria, che trova confronto con il Nuraghe Attentu di Ploaghe, mostra una simmetria nello sviluppo dei corpi laterali che presuppone l'esistenza di un progetto.

L'anticamera ha l'ingresso, un tempo architravato, preceduto da due gradini che poggiano su un selciato, e una lunga nicchia. Il Cortile: l'accesso è da una scala di tre gradini, ai lati della quale sono un focolare a destra ed una macina sulla sinistra, inglobati nel lastricato. Si aprono gli ingressi alle torri (B), (C) e (A); ai lati di quest'ultimo due scale con sei gradini conducevano ai piani superiori delle torri laterali, occupati forse da terrazzi.

La torre centrale (A) ha un corridoio discendente con gradini in corrispondenza della nicchia e scala della camera. Una scala con sei gradini, a sinistra dell'ingresso, conduceva al piano superiore della torre. La camera. originariamente coperta a cupola, ha tre nicchie a pianta semicircolare e l'imboccatura di un pozzo, davanti alla nicchia a sinistra.

La torre (B). Sul corridoio lastricato con ampia nicchia a destra si aprono gli ingressi ad un ambiente ellitico e alla camera circolare. Questa, originariamente coperta a cupola, ha un piccolo stipo sopraelevato a destra e un'ampia nicchia a sinistra.

La torre (C). Sul corridoio lastricato si aprono gli ingressi ad un ambiente subellittico, con ripostiglio ricavato nel paramento murario a sinistra, e alla camera circolare con un ostipo sopraelevato a destra e un ripostiglio ricavato nel paramento murario a sinistra.
Questa conserva resti di un piano superiore, riferibile ad una fase di frequentazione romana, con una buca per palo che doveva sostenere un soffitto ligneo e del lastricato nuragico con resti di panchine laterali e un focolare costituito da una pietra con depressione circolare.

Modifiche strutturali del monumento sono particolarmente evidenti nelle ristrutturazioni dell'ingresso, nelle pavimentazioni e nelle scale, conseguenti ad eventi traumatici (incendi e distruzioni), documentati per l'età del Ferro (VIII - VII secolo a.C.) e per l'età Romana repubblicana (III secolo a.C.).

Il restauro ha interessato soprattutto la struttura muraria della torre centrale. Questa, completamente interrata, presentava solo metà del paramento esterno della torre (A), con conci rimossi in epoca recente. È stato utilizzato un arcano per rimontare le pietre onde procedere ad un incastro morbido dei conci crollati. Questi sono stati collocati previa analisi della posizione di caduta e delle dimensioni in relazione alla struttura residua.
L'ultimo filare è costituito da conci raccolti nell'area per permettere di stabilizzare l'anello sottostante, in quanto non più ancorato al paramento interno della struttura.

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi.

Indirizzo

Pagina aggiornata il 10/06/2024